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Scavi

L’interesse di Girolamo Vitelli per l’Egitto era iniziato già qualche anno prima della fondazione della “Società Italiana”: nel gennaio 1903, infatti, con il finanziamento da parte dell’Accademia dei Lincei aveva effettuato il primo viaggio in Egitto. Mentre Vitelli si dedicava all’acquisto di papiri sul mercato antiquario, Evaristo Breccia fu posto alla direzione degli scavi, presso Ermopoli, dove vennero alla luce numerosi papiri copti e greci. Fino al suo scioglimento la Società continuò a organizzare e finanziare ogni anno viaggi in Egitto per acquisti e campagne di scavo, con una sola interruzione dovuta al periodo bellico.

Nel 1910 Ermenegildo Pistelli scavò a Ossirinco, località che, con la sua messe di papiri greci, rimase sede privilegiata di scavo per altri quattro anni.

Dopo la Prima Guerra Mondiale, nel 1927/1928, furono ripresi gli scavi a Ossirinco, e dal 1929 al 1935 i lavori si svolsero, spesso in contemporanea, a Ossirinco sotto la direzione di Breccia, e a Tebtynis sotto quella di Carlo Anti: entrambi i siti restituirono importanti papiri.

Negli anni 1933/1934 e 1934/1935 Evaristo Breccia e Enrico Paribeni condussero campagne di scavo anche a El Hibeh, l’antica Ankyronpolis, dove i ritrovamenti di papiri furono purtroppo scarsi.

Dal 1935/1936 cominciò l’esplorazione di Antinoupolis. Il bilancio delle prime due campagne fu eccellente: non solo perché furono rinvenuti ostraka e papiri copti e greci, ma anche perché fu riportata alla luce la cosiddetta Cappella di Teodosia, un ambiente funerario con pareti decorate con affreschi tra i più belli di tutto l’Egitto bizantino: Cristo in trono fra due angeli da una parte, e dall’altra tre figure, Santa Maria, San Colluto (il santo protettore di Antinoe) e al centro la defunta, una giovane e probabilmente ricca antinoita. Nelle ultime due campagne (fino al maggio 1940) si scavò anche fra le rovine del tempio di Ramesse II, unico testimone visibile dell’abitato preesistente alla città fondata da Adriano.

Dopo una lunga interruzione cominciata con la Seconda Guerra Mondiale, gli scavi ripresero solo nel 1964/1965 ai Kimân Fares di Arsinoe e ad Antinoe (1965/1966); dopo un’ulteriore sosta forzata, dovuta al conflitto arabo-israeliano, nel 1973 la missione fiorentina ha operato continuativamente ad Antinoe, fino al 1993, e dopo una nuova interruzione (1993-1999), il lavoro è ripreso, e dal 2000 continua fino ai giorni nostri: negli anni le campagne furono indirizzate alla esplorazione sistematica di molti kimân della città antica.

Nel 1986 e nel 1988 l’Istituto Papirologico ha effettuato anche due brevi campagne di scavo a Tuna El Gebel (la necropoli di Ermopoli), non lontano dalla tomba di Petosiris, dove sono tornate alla luce camere funerarie appartenenti a due diversi complessi.

La direzione degli scavi ad Antinoupolis finanziati dall'Istituto Papirologico è affidata a Francesca Maltomini (Direttrice dell'Istituto) e a Marcello Spanu (Professore di Topografia Antica dell'Università Roma Tre). Tutte le attività connesse allo scavo sono individuate e supervisionate dal “Comitato scientifico per lo scavo di Antinoupolis”, coordinato dal Direttore dell’Istituto.
Le attività della missione di scavo ad Antinoupolis sono presentate e costantemente aggiornate sul sito Antinoupolis.it

Ultimo aggiornamento

11.01.2024

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