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La collezione di papiri

La collezione di papiri dell’Istituto comprende testi in greco e in latino, oltre che in lingua egiziana (geroglifico, ieratico, demotico, copto), in arabo e anche un raro esemplare in siriaco. Il materiale proviene principalmente dagli scavi compiuti in varie località dell’Egitto (Ermopoli, Tebtynis, Ossirinco, Ankyronpolis e Antinoe), nonché da acquisti effettuati nel corso del tempo sul mercato antiquario fino agli anni Settanta.

Tra i testi già editi nella serie dei PSI, si segnalano per importanza le pergamene di Antinoe (PSI XIII 1296), le Elleniche di Ossirinco (PSI XIII 1304), i frammenti di Euforione (PSI XIV 1390), il frammento del Catalogo delle donne di Esiodo (PSI XIV 1383). Vi sono anche papiri figurati (PSI XIII 1370, XIV 1450-1452).

Tra i testi in lingua egiziana appartenenti all’Istituto, che siano già pubblicati, spiccano due rotoli ieratici da Tebtynis, veramente notevoli per estensione, l’uno dedicato alla glorificazione del dio Sobek (Copenhagen 1959), l’altro contenente un manuale mitologico (Firenze 1998). 

La parte numericamente più rilevante della collezione, tuttavia, è costituita dalla serie inedita dei PSI: si tratta di oltre 4000 pezzi in greco, di contenuto letterario e documentario, che coprono un arco cronologico esteso dall’epoca tolemaica a quella araba. Particolarmente rilevanti sono i frammenti carbonizzati di Thmouis, appartenenti a quel lotto che fu scoperto negli scavi di Edouard Naville (1892/1893) e che fu successivamente disperso in varie collezioni; tra questi testi, incollati su cartoni, si trovano numerosi frammenti ancora inediti di quel rotolo la cui parte centrale (coll. LXVIII-CLX) è da tempo pubblicata come P.Thmouis 1. Si segnalano inoltre i frammenti appartenenti al cosiddetto “archivio di Ammon”, anche questi purtroppo separati tra varie sedi, Colonia, Durham (USA) e Firenze: due volumi sono già apparsi (Papyrologica Coloniensia XXVI.1 e 2, Opladen 1997 e 2006).

Vi sono poi varie decine di testi copti, anch’essi di contenuto letterario e documentario, per i quali sta prendendo avvio uno studio globale, e un numero veramente ragguardevole di frammenti ieratici e demotici, provenienti da Tebtynis, per i quali è da tempo in corso un impegnativo lavoro di ricomposizione.

Le immagini dei PSI editi sono disponibili sul sito PSIonline.

Per richieste e autorizzazioni relative ai papiri della collezione dell’Istituto è necessario scrivere al Direttore Francesca Maltomini: francesca.maltomini(AT)unifi.it

Ultimo aggiornamento

19.01.2021

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